A due giorni dallo speciale televisivo che andrà in onda su Winechannel, ecco l’articolo sull’Anteprima Amarone 2011.
Verona, all’interno del Palazzo della Gran Guardia, è andata in scena l’Anteprima Amarone Valpolicella, annata 2011.
Più che una denominazione, un vero e proprio brand. Dire Amarone, oggi più che mai, vuol dire comunicare una storia, una tradizione, un territorio ed i suoi vitigni autoctoni. Amarone è anche una vera e propria moda, ma tutto ciò è dovuto alla costanza del messaggio che i singoli produttori ed il consorzio di tutela hanno sempre comunicato, togliendo ogni dubbio sulla qualità del prodotto, peraltro tangibilmente riscontrabile dalla degustazione, sulla genuinità dei produttori stessi, sulla loro ospitalità, sulla bellezza del territorio e la straordinaria ricettività delle strutture di accoglienza.
Ben sessantaquattro le aziende produttrici di Amarone presenti al Palazzo della Gran Guardia, che hanno dato il benvenuto a pubblico e stampa, raccontando le loro storie e facendo degustare i propri vini, tracciandone le caratteristiche sensoriali, le percentuali dei vitigni presenti nel blend e le prospettive di vita, di un vino, in uscita dopo tre anni e mezzo dalla vendemmia, ancora fresco ed anzi con qualche lustro davanti a se, da attraversare senza problemi di sorta.
“Un 2011 a cinque stelle”, così l’ha definito il Presidente del Consorzio Christian Marchesini, che nella conferenza stampa di presentazione ha avuto parole di ringraziamento per tutti i personaggi che concorrono a fare dell’Amarone, uno dei vini con più appeal al mondo, non ultimi i giornalisti che hanno il compito, alla stregua dei produttori e del Consorzio di Tutela, di comunicare il prodotto ed il territorio.
Marchesini ha posto l’accento sul terroir, sugli autoctoni unici ed inimitabili che insistono sulla Valpolicella e sulla grande innovazione in cantina che garantisce sempre più un prodotto salubre e controllato, salvaguardando la tradizione.
Anzi l’innovazione fusa con la tradizione ha creato una complementarità strategica per fare da volano ulteriore ad un prodotto, ormai simbolo di un intero territorio.
In effetti è così, basti pensare che digitando i nomi dei vari comuni della Valpolicella, si totalizzano circa 3 milioni di risultati, mentre digitando la parola Amarone, i risultati sono ben 5 milioni e settecentomila. Altro esempio, componendo le parole Valpolicella-Amarone avremo 5,8 milioni di risultati, ma togliendo la parola Amarone questi scendono a 3,8 milioni.
Qualche numero del “fenomeno Amarone”, così possiamo definirlo alla luce di quanto emerge dai risultati:
2462 viticoltori, 272 aziende imbottigliatrici, con un aumento del 30% rispetto al 2005.
7435 gli ettari ettari della Valpolicella, con un valore complessivo di 4 miliardi di euro, valore che non teme confronti in Italia per quanto riguarda una denominazione di vino rosso.
Altra leadership è nel valore della produzione, 60 milioni di bottiglie, se consideriamo Amarone, Valpolicella Ripasso e Recioto, per un totale di 550 milioni di euro di fatturato, franco cantina.
Ben 325 milioni dei quali attribuiti all’Amarone.
Oltre 12 milioni e mezzo le bottiglie in uscita per quest’anno, l’80% delle quali andrà in giro per i 5 continenti, vestito da ambasciatore.
Amarone e Valpolicella insieme, a spasso per il mondo, portando un messaggio di qualità, storia, bellezza ed ospitalità.