Arte e vino, quando le opere vestono le bottiglie

E’ parere di molti addetti ai lavori che il territorio di Villamagna, in provincia di Chieti, sia il posto dove il Montepulciano d’Abruzzo si esprima dando il massimo di sé.
Ne sono più che convinti anche Alessio D’Onofrio e suo padre Nazario, titolari dell’azienda agricola Cascina del Colle.
Villamagna ha voluto fortemente la DOC perché in questa area del teatino il Montepulciano ha trovato il suo terreno ideale; tante sono le aziende che vi producono vino, se ne contano infatti ben 9 a testimonianza del fatto che sia davvero una zona particolarmente vocata alla produzione di questa cultivar.
I pendii a volte fin troppo scoscesi, se per la vigna rappresentano l’optimum, visto che il vigneto deve in qualche modo soffrire la sete e l’acqua non deve mai ristagnare nel terreno, dall’altra sono un vero cruccio per i produttori, che diventano così degli eroi avventurieri. Lavorare un terreno in forte pendenza non è affatto semplice, soprattutto quando l’impianto è a pergola abruzzese. Praticamente tutte le operazioni si svolgono manualmente e laddove si riesce ad essere coadiuvati dalle macchine, il rischio di ribaltamento delle stesse rende davvero complicata ogni fase della lavorazione.
Terreno fertile, a volte in forte pendenza, sacrificio e tanta passione per portare in cantina un’uva eccellente.
Il lavoro di trasformazione del mosto in vino, ormai coadiuvati dalla tecnologia che aiuta a far si che il prodotto arrivi salubre in bottiglia e poi finalmente la giusta etichetta che lo renda unico e appetibile all’occhio del consumatore.
In questo modo il ciclo si chiude.
Arriva poi il momento di creare una selezione limitata, per pochi fortunati.
Ecco il motivo per una serata artistica e se vogliamo romantica, vissuta all’interno dello “Storico 88”, locale di Alessio D’Onofrio, dove i suoi vini vengono quotidianamente degustati dagli ospiti che, all’interno della meravigliosa struttura risalente al 1500, possono degustare specialità gastronomiche sapientemente preparate in cucina dallo chef Lino e da Tiziana, la mamma di Alessio, che rappresenta la tradizione e la storia delle preparazioni culinarie di questa meravigliosa porzione d’Abruzzo. Pasta rigorosamente fatta in casa e vasto assortimento di pasta e dolci per celiaci e il vanto della cucina dello Storico 88.
La serata in questione è stata dedicata al lancio di una versione di Mammut, in edizione limitata, soltanto 1800 bottiglie prodotte, con un’etichetta bianca, colorata di freschezza artistica, quasi un ossimoro per un nome, Mammut che ci riporta alla preistoria, epoca nella quale questi meravigliosi animali sono vissuti, calpestando con le loro possenti zampe il territorio di Villamagna.
Infatti, nel punto dove ora sorge la cantina della famiglia D’Onofrio, alcuni anni fa durante i lavori di costruzione, è stata ritrovata una zanna di Mammut.
“Mammut vestito da sposa” così l’ha definita l’artista Matteo Bultrini, autore dell’etichetta di questa speciale edizione della fortunata bottiglia di Cascina del Colle.
Alle parole dell’artista ha fatto seguito l’intervento di Pierpaolo Bellucci, giornalista e curatore d’arte che ha ulteriormente commentato l’etichetta di Bultrini, ponendo l’accento sul percorso artistico dello stesso.
Capsula ed etichetta bianche per pochi tratti identificativi del maestro, che come pochi sa unire acquerello e passaggi di matita. La linea appena accennata disegna la sagoma di un mammut, mentre un fiorire di colori accendono il tutto.
Colori che richiamano quelli del ciclo della vite, dal suo vivace sbocciare primaverile al placido spegnersi autunnale.
L’Azienda Agricola Cascina del Colle in occasione del diciottesimo anno della sua fondazione si regala per la maggiore età una bottiglia che farà parlare di sé tra qualche anno, quando il vino in essa contenuto, si esprimerà fragoroso, dopo anni di invecchiamento.
La sera della presentazione dell’edizione limitata di Mammut 2013, Nazario ed Alessio D’Onofrio hanno offerto al numeroso pubblico presente una verticale di Mammut di differenti annate: 2007/2008/2009/2010 con l’autorevole conduzione di Manuela Cornelii, sommelier, docente dell’Associazione Italiana Sommelier e attuale Consigliera della stessa associazione.
Alla serata non poteva mancare l’enologo Vittorio Festa, il “modellatore” del Mammut, che insieme alla Cornelii ha descritto in maniera impeccabile il vino e la sua sorprendente evoluzione.
Una verticale che ha fatto capire al pubblico che il Mammut è un vino di una consistenza notevole con una straordinaria capacità evolutiva, un vino che malgrado faccia solo acciaio e vetro, riesce ad esprimere delicate e per nulla invasive sensazioni lignee che lo rendono unico, accattivante e facilmente abbinabile. L’abbinamento per i grandi Montepulciano non è sempre così facile per via della straordinaria struttura di questo vino, con una tale corpulenza, morbidezza ed alcolicità, che trova pochi piatti capaci di sostenerlo. Quella del Mammut è una  sorpresa straordinaria, notevole componente alcolica, nascosta magicamente e quasi in maniera inspiegabile dalla meravigliosa e ben bilanciata struttura dell’insieme. Un vino a tutto tondo che nel tempo migliora in maniera deliziosamente memorabile.
Ci stupiremo tra qualche anno aprendo la bottiglia vestita da sposa che celebra il matrimonio tra Matteo Bultrini e  Cascina del Colle.

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